Scheda tecnica
Animali
Difficoltà
Bellezza
Ovviamente tutti abbiamo abbiamo delle preferenze su qualcosa: colori, stagioni, sapori, percorsi… Questo, infatti, è il mio percorso preferito. È quello che ho fatto più spesso e che faccio sempre con piacere, anche da solo.
Ci sono una serie di ragioni per cui questo percorso mi piace tanto: in primo luogo è sufficientemente impegnativo, ma non troppo. Non ci sono punti troppo pericolosi ma richiede comunque un po’ di sforzo fisico, quindi posso farlo anche da solo per allenarmi. In secondo luogo ha un panorama stupendo sul Golfo di Salerno e la Costiera Amalfitana, quindi è molto piacevole farlo, in special modo quando la giornata sono limpide. Infine perché sufficientemente frequentato, quindi con incontro spesso altri escursionisti e mi fermo a parlare con loro.
Tutto il percorso che vado a descrivere è anche l’inizio del sentiero CAI 300, ossia l’Alta via dei Monti Lattari, un percorso stupendo di cui parlerò in futuro, che attraversa l’intera Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina, fino ad arrivare a Punta Campanella, che vi consiglio di approfondire.
Il sentiero è ben segnalato, soprattutto all’inizio. Sono pochi i tratti esposti, ed è quasi interamente coperto dagli alberi della macchia mediterranea, specialmente castagneti. Inoltre, in alcuni punti, offre dei bellissimi paesaggi sul golfo di Salerno.
Ogni anno, il lunedì dopo Pentecoste, si celebra la festa in onore della Madonna dell’Avvocata. I fedeli affrontano il pellegrinaggio attraversando luoghi significativi come Capo d’Acqua e la Cappella Vecchia. Secondo la tradizione, alcuni devoti portano il giorno precedente vino e cibarie, che vengono poi condivisi il giorno della festa, creando un momento di comunità e condivisione.
La giornata culmina con la processione della statua della Madonna, accompagnata dal suono delle campane e da una pioggia di petali di rosa, seguita da momenti di convivialità e danze tradizionali al ritmo delle tammorre.
Questa celebrazione rappresenta un profondo legame tra fede, tradizione e comunità, rinnovando ogni anno un rito che unisce spiritualità e cultura locale.
Il percorso parte dall’Abbazia della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni, un’abbazia fondata nell’anno 1011, a 3 km dal centro di Cava de’ Tirreni. Arrivarci è facile e in zona si trova facilmente parcheggio.
L’inizio del percorso, si trova sulla sinistra rispetto all’abbazia, scendendo le scale. Una volta superato il ponticello che sovrasta il Torrente Bonea, ci troviamo di fronte a un bivio e dobbiamo proseguire verso destra.
Dopo circa 2.4 km di passeggiata molto piacevole e sufficientemente ombreggiata, con un dislivello trascurabile, arriviamo a Capodacqua.
Questo è uno dei due punti d’acqua che troviamo lungo il sentiero.
Se siamo fortunati, specialmente la sera, possiamo vedere le salamandre che si aggirano per la zona.
Proseguendo per circa un altro chilometro sul CAI 300, arriviamo a Cappella Vecchia, un’area di riposo, dalla quale possiamo ammirare una splendida vista del Monte Falerio, il golfo di Salerno e di Cetara.
Qui possiamo trovare Francesco, un eremita che ha deciso di lasciare tutto e, a seguito di un risveglio spirituale, andare a vivere proprio nel bivacco della Cappella Vecchia. È sempre piacevole scambiare qualche chiacchiera con lui, persona di infinita saggezza.
Da Cappella Vecchia possiamo decidere di seguire una variante che ci porta sulla vetta del Monte Falerio.
Il Monte Falerio si trova al confine tra i territori di Vietri sul Mare e Cetara. Il sentiero che conduce alla vetta è in gran parte agevole, sebbene la vegetazione sia molto fitta nei mesi primaverili, fatta eccezione per l’ultimo tratto, più ripido e impegnativo. Dalla cima si gode di un panorama mozzafiato: l’altura sovrasta il paesaggio circostante, con una vista libera su Cetara e sulla città di Salerno.
Come si può vedere dalla foto, la “croce di vetta” è un bastone con su scritto “Falerio” e 684 m.
Da qui bisogna tornare indietro sul sentiero verso Cappella Vecchia.
Incamminandosi sul sentiero per circa altri 2 km si arriva ad Acquafredda, ultimo punto d’acqua prima di raggiungere il Santuario dell’Avvocata.
Questo tratto ha un discreto dislivello e qualche punto esposto, ma non presenta grandi difficoltà.
Lungo la strada possiamo trovare le tappe della via Crucis della suddetta processione e le edicole votive dei devoti alla Madonna dell’Avvocata.
Arrivati alla sorgente troviamo un rivolo d’acqua e un piccolo altarino dove è possibile fare una piccola pausa, ben riparati dagli alberi, prima di proseguire.
L’ultimo tratto che porta sulla vetta del Monte dell’Avvocata è quello più impegnativo, ma vale la pena percorrerlo per godere di una vista a 360° sulla Costiera Amalfitana, i Monti Lattari e tutto il golfo di Salerno, i Monti Picentini, fino al Cilento.
Qui troviamo una croce di vetta ma non c’è traccia del libro di vetta, anche se mi hanno detto che c’è ed è nascosto al riparo in una piccola grotta. Se scopro dov’è lo segnalo.
Nello scendere dalla vetta è possibile trovare due grotte sulla destra: la sauna dei monaci e la grotta dell’apparizione.
Proseguendo lungo il sentiero si scende dal monte e si raggiunge il Santuario dell’Avvocata.
Il Santuario di Maria Santissima Avvocata sopra Maiori è un luogo di culto mariano situato a 827 metri di altitudine sul Monte Falerzio. Fondato nel 1485 dal pastore Gabriele Cinnamo, che, secondo la tradizione, ricevette in sogno l’invito dalla Vergine Maria a edificare un altare in una grotta scoperta durante il pascolo. Oggi, il santuario è custodito dai monaci benedettini della Badia di Cava de’ Tirreni.
Da qui è anche possibile proseguire per una scalinata che porta a Maiori.
All’interno del santuario troviamo un ultimo punto d’acqua, presso una fontana collegata a una cisterna all’interno del cancello del santuario. Purtroppo la cisterna è spesso vuota.
Un avvertimento molto importante che mi sento di fare, è di prestare attenzione, nel percorso verso il ritorno, al bivio che porta ai monti del Demanio.
A circa 1 km dopo il Santuario dell’Avvocata, infatti, si incontra un bivio poco segnalato. Qui bisogna proseguire verso destra per poter tornare indietro sullo stesso percorso fatto all’andata. Proseguendo verso sinistra, infatti, si va verso il colle della Serra e i monti del Demanio. Questo tratto, oltre ad essere molto impegnativo (difficoltà EE), ci fa allungare di qualche chilometro, passando per Aria del Grano, o, alla peggio, ci porta al Monte Finestra.
Se volete un rientro più agevole, prestate molta attenzione a questo tratto.
Per l’attrezzatura necessaria rimando all’articolo su cosa mettere nello zaino, raccomandando di portare con noi almeno 1.5l d’acqua.
Buon cammino 🌄